Il "Rifiuto" è per definizione qualcosa di “non più utile” e/o “di nessun valore”.
La
"Strategia Rifiuti Zero” si propone di dare un valore e un’utilità agli
oggetti che hanno esaurito la fase del consumo. In questo modo non
esisteranno più i rifiuti e i problemi legati ai rifiuti: Zero rifiuti =
Zero problemi.
Tanto più ci si avvicina all’obbiettivo Rifiuti Zero, tanto meno si ha la necessità di discariche e/o inceneritori.
La considerazione iniziale alla base di Rifiuti Zero è la seguente: il trattamento dei rifiuti non è un problema tecnologico (le soluzioni tecniche ci sono già o si possono trovare incentivando la ricerca e stimolando il mercato e le aziende), né di managerialità (i
consulenti non sono quasi mai politici ma tecnici, esperti, e manager
già ora e questo non evita lottizzazioni politiche, malaffare, sprechi),
ma di strategia, organizzazione, educazione e progettazione industriale e, naturalmente, di corretta amministrazione pubblica.
Per perseguire e realizzare la strategia zero rifiuti occorre puntare a tre obbiettivi:
1. responsabilità industriale a monte
2. responsabilità della comunità a valle
3. una buona leadership politica (per saldare insieme i primi due obbiettivi)
La
Raccolta Differenziata è, in questa epoca storica, il modo più
efficace, economicamente e tecnicamente, per raggiungere gli obbiettivi
di “Rifiuti Zero” per la fase di captazione degli oggetti “post-consumo”
(così preferiamo definire ciò che altri definiscono rifiuti). E tra le
pratiche di Raccolta Differenziata quella cosiddetta “porta a porta” è
quella che ha dato i migliori risultati nel mondo: migliori risultati
economici se si confronta l’intero ciclo e migliori risultati dal punto
di vista ambientale e sociale (più posti di lavoro).
La
strategia RifiutiZero consiste nel minimizzare, fino ad azzerarla, la
produzione di oggetti costruiti con materiali tossici o non riciclabili
sempre nell’ottica di non arrivare al problema finale: il rifiuto.
Analogamente
RifiutiZero si propone di minimizzare il volume e il peso degli
imballaggi e addirittura l’eliminazione di molti imballaggi (pensate a
molti prodotti che si possono distribuire “alla spina”).
Adottare
standard nella produzione di oggetti ridurrebbe la necessità di
gettarne alcuni per utilizzare oggetti di altri produttori (pensate agli
alimentatori dei telefonini per esempio) e stimolerebbe la concorrenza
tra i produttori.
La
strategia Rifiuti Zero non è solo un obbiettivo economico, sociale, ma è
anche un obbiettivo di civiltà: abbiamo il dovere di vivere e lavorare
in maniera migliore e di lasciare ai nostri figli un mondo migliore di
quello che abbiamo ricevuto dalle generazioni che ci hanno preceduto.
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